Storia E Territorio Di Coltivazione Della Coratina La coltivazione dell’ulivo per la produzione dell’olio ha origini decisamente antiche, pre-cristiane, e riguarda da vicino la storia e la cultura, non solo culturale e culinaria ma anche tecnica e scientifica dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ciascuno di questi avrebbe diritto ad essere menzionato in una ipotetica storia dell’olio di oliva sia per le singole qualità che per le singole specificità. Negli anni decisivi per l’unità d’Italia a nord di Bari in Puglia, e precisamente tra Andria e Cerignola, territorio caratterizzato da un clima difficile e da terreni argillosi ed aspri, sassosi e calcarei, si era distinta naturalmente, tra le altre varietà come la più dolce Ogliarola barese, la varietà di oliva Coratina (nome che molti riconducono per le sue origini al territorio di Corato). L’ulivo da cui nasceva si era imposto come il più forte e resistente e il più in grado di affrontare e beneficiare delle particolarità del terreno e del clima. Oggi questa cultivar si è diffusa sull’intero distretto Federiciano che ha preso il nome dal Castel del Monte, voluto dall’imperatore Federico II di Svevia, che si trova nel territorio della Città di Andria. L'oliva Coratina o Racioppa o Cima di Corato, era già presente sul territorio del nord Barese, come testimoniato da alcune piante pluricentenarie e qualcuna addirittura millenaria come quella conosciuta come "Il patriarca Coratino" che alcune fonti fanno risalire al periodo di Carlo Magno. Altre piante singole situate spesso ai margini dei tracciati delle antiche strade romane, sparse nei territori di Andria, Barletta, Canosa, Corato rimangono gli unici testimoni, insieme ai vari reperti archeologici, di un passato ricco di tradizione e cultura dell'olivicoltura. Le prime informazioni documentate sulla varietà Coratina, identificata con uno dei suoi sinonimi, risalgono già alla fine del settecento e provengono dalle pubblicazioni di Giovanni Presta: - Memoria intorno ai sessantadue saggi diversi di olio presentati alla Maestà di Ferdinando IV, Re delle due Sicilie, ed esame critico dell’antico frantoio trovato a Stabia (1788 - Degli ulivi e della maniera di cavar l'olio, 1794. La prima rilevazione tecnica e più specifica viene effettuata dal Prof. Girolamo Caruso nel 1872 che dice d'averla trovata, per la prima volta a Barletta. Il Paolillo, sempre nel 1872, la segnala come nuova denominandola Olea Europea Var. racemosissima semper carica.
Generalità Cultivar Coratina Albero: di medie dimensioni a chioma espansa tendente alla forma globosa con foglie di colore verde cupo, ellittiche lanceolate di colore verde nella parte superiore e grigio nella pagina inferiore. che terminano con un leggero mucrone.
Vigoria con portamento mediamente pendulo che ben si adatta a vari suoli (pure calcarei e sassosi), anche in virtù di una buona capacità rizogena; tuttavia l'ambiente ottimale di coltivazione è collina fertile e irrigua. Discretamente resistente a tutte le malattie come il Verticillium (Dahliae), si adatta bene anche alla coltivazione biologica. Le mignole si sviluppano tipicamente a grappoli; l'aborto ovarico è contenuto (10-15%). I rami fruttiferi sono corti ed esili.
Frutto: Pianta tipica della Puglia di pezzatura medio-grossa drupe grandi (4-5 g) a forma ovoidale-allungata e leggermente asimmetrica. La produttività è buona ma talvolta alternante Maturazione medio-tardiva (da novembre a gennaio) con frutti raccolti quando sono neri all'apice. Resa elevata al frantoio (21-26%) ed un olio molto fruttato ricco di polifenoli (antiossidanti naturali presenti nelle piante e possono risultare utili nel "sequestrare" i radicali liberi e prevenire l'invecchiamento,), con valori bassi di perossidi e infimi di acidità (< 0.2%); è un olio giallo-verde dal sapore molto intenso e fruttato, leggermente amaro per l'alta concentrazione di oleuropeina e tipicamente piccante per l'alta concentrazione di polifenoli.
Caratteri agronomici: Cultivar autosterile, di elevata e costante produttività, è scarsamente interessata dall'aborto dell'ovario (circa il 15%). Impollinatori di elezione: Frantoio, Moraiolo, Leccino. Resistente alla siccità, al freddo, all'occhio di pavone ed in genere anche agli altri parassiti. Considerazioni: Caratterizzata da una precoce entrata in produzione, la Coratina è cultivar di grande adattabilità ai più differenti terreni ed ambienti olivicoli italiani. L’olio che si ottiene ha odore netto di oliva, conservando cioè un chiaro ricordo del frutto crudo cui si uniscono decisi sentori di mandorla verde fresca. Il sapore invece è dolce con decise note amaro-piccanti e retrogusto di carciofo e cardo.
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